THROUGH

PAINTING

MARC BRESLIN ANA MANSO TIZIANO MARTINI

21 GENNAIO / 21 FEBBRAIO

Marc Breslin, Ana Manso e Tiziano Martini sono tre artisti nati negli anni ’80; provenienti da tre diverse parti del mondo, lavorano con il media pittorico in modalità distinte, accomunati dalla volontà di catturare sensazioni, emozioni, stati d’animo, tramite l’atto pittorico, lo spazio, il tempo e i luoghi che esso “abita”.

Il processo pittorico è vissuto come sviluppo di passaggi che contemplano non solo l’atto formale ma il media stesso e i suoi rimandi ad “altro”. Potremmo dire che il limite della pittura è per tutti e tre un punto di partenza.

Possono essere considerati, sotto alcuni aspetti, discendenti della pittura analitica: la pittura non deve più rappresentare qualcosa per essere legittimata, ma è sufficiente che parli di se stessa, che indaghi il rapporto tra l'artista e la tela e tra l’azione dell'artista e la traccia che di essa rimane.

L’ indagine che essi affrontano contempla la relazione tra la pittura, lo spazio ma anche la “non pittura” come nel caso di Martini in cui le tele sono “dipinte” da agenti atmosferici esterni e l’artista interviene solamente nel bloccare un processo naturale in un momento preciso, il momento in cui è lui stesso a decidere quale “immagine” vuole che resti impressa e che quindi vuole offrirci.

Per Marc Breslin, artista residente a Los Angeles che lavora attra­verso la strat­i­fi­cazione su super­fici e materiali diversi, il seminterrato della Fondazione diventa una sorta di studio dove proporre una serie di nuovi dipinti e mostrare per la prima volta un video, Avalon Cruise, realizzato nell’ Avalon Boulevard in South Los Angeles e che ci ripropone una visone speculare e inconsueta della città.

Ana Manso presenta invece un wall painting pensato appositamente per il piano terra della Fondazione, in cui si inseriscono dei lavori pittorici. L’interesse dell’artista è focalizzato sul dominio dell’apparenza che nasce da questa relazione.       

 

Crediti fotografici: Andrea Rossetti